10/04/12

C'è stata quella volta che ci siamo lasciati. Mi hai lasciato. Mi hai lasciato per circa 22 ore emmezza. Mi ricordo di quella volta perchè sei entrato di nero col tuo passo militare, il viso duro. Sei entrato come il fascismo nella storia. E io ti ho accolto tranquillo, nessuna legione ad attenderti, nessuna baionetta pronta ad ammazzarti con un colpo, magari un po' titubante, ma allora è vero che la storia non insegna, che l'uomo fa sempre gli stessi errori. Forse è vero che nulla è più ingannevole del cuore. Il cuore non ha nulla di diverso da Lucifero. Io non mi ricordo tanto. Non mi ricordo tanto perchè credo che il mio cervello abbia inscatolato tutto per difendermi. Una volta hai fatto tu stesso "la scatola Federico", per difendere il tuo cuore, perchè te l'avevo pugnalato. Non mi ricordo tanto ma quel che basta per immaginarmi sul letto, tra le rose, come una bella addormentata che al risveglio ha 3 anni in più, e c'è una guerra. Litigavamo spesso, facevamo la pace ogni notte. E qualche mattina. Quando avevo i vestiti già pronti dalla sera prima. Non mi ricordo tanto e tantomeno il perchè di quel litigio. Non mi ricordo tanto ma mi ricordo di te che te ne esci, così com'eri entrato e io ti dissi acquedotto. Trovavo fosse una bella parola per finire una storia. Pensavo fosse una bella ultima parola.