29/08/11

Tutte le storie sono storie d'amore.

Quando eri giovane e pazzo e non avevi voglia di allacciarti le scarpe né di pulirti il naso col fazzoletto e allora lasciavi una scia di moccio lungo la manica della felpa che col freddo si cementificava e sembrava bava di lumaca, sembravi un re. Sembravi un re senza la corona il giorno dei tuoi ventitré anni, con i capelli cortissimi e la criniera lasciata dal barbiere, il mantello dimenticato a casa, il preservativo bucato, le mani - anche. Eri povero, pazzo e fatto e a camminare eri il più svelto, io t’ho incontrato lì, al mercatino del pesce quel giorno che avevano finito le ostriche e vendevano solo squali, in mezzo alle pinne ci siamo sorrisi, eravamo come quei mammiferi giganteschi che non sono nè pesci nè animali. Mi sembra che anche nei ricordi ci sia del sangue, mi sembra che anche i fiori ogni tanto abbiano lacrime, ogni tanto mi sembra che tu e io siamo due cani e giochiamo ad accoppiarci nei vicoli, per dimenticare le giornate passate senza nulla da dirci, riempendole con la volontà delle squadre e dei righelli per misurarci i genitali e per raddrizzare i sogni. Mi sembra che ogni tanto anche gli ascensori abbiano voglia di urlare, quando le vecchiette d’estate non li sfiniscono più con la spesa e i ragazzi crescono diventando eroi hip-hop in divisa.

Mi sembra sempre di essere un passettino fuori, dai tuoi ricordi
sempre un passettino fuori, dai tuoi sogni
sempre fuori, dalle cose di cui parli
sempre trascurabile, alla fine
sempre sul tappetino dell’ingresso, in verità
sempre estraneo dalle persone di cui parli
sempre dall’altra parte della strada
sempre in ritardo
sempre.

19/08/11

x

- Ma se poi ti dovesse dire che lui tornerebbe?
-che magari non è neanche vero- Non credi sarebbe peggio?
Forse mi metterei l'anima in pace e nell'attesa dimenticherei che m'importi. Alla fine l'altro giorno ci pensavo, ho strane paranoie io, e credo di essere uno di quelli che aspetta sempre qualcosa: il giorno dopo per cambiarmi d'outfit o aspetto il Natale quando siamo a Ferragosto e aspetto per promesse che nessuno ha mai espressamente detto. Però io le ho e aspetto. Uno, una volta, mi ha regalato un sasso tondo, perfetto, trovato nel nulla e mi ha detto di conservarlo, è ancora dentro al mio ciondolo. So che significa qualcosa, quando capirà, e ho visto K da vecchio o per lo meno con i capelli tutti bianchi sui lati. Sarà stato il sonno o il sole o chissà, ma so che quando arriverò a quel momento potrò smettere di aspettare.
E smetterò di avere 19 anni, perchè avrò 19 anni fino a quando non tornerai.