26/02/10

Fashion

Gli anni zero sono appena finiti: vuoi darci un parere qualificato dal punto di vista dell’immagine e dello stile sulla decade appena trascorsa?
Dieci anni turbolenti. Prima avevo le idee molto più chiare sul come definire questa decade, ora non più. Non so dove stiamo andando. C’è stata una tale rivoluzione e insieme questa recessione economica che ci ha messi tutti in ginocchio, che questo ha fortunatamente rimesso tutto in discussione. Lo scorso decennio è il caos, potrei definire quelli “gli anni dell’abuso”, siamo andati oltre la misura. Prima di tutto nelle collezioni: si chiedeva ai designer di produrre una collezione ogni tre mesi. E di renderle vendibili, appetibili, al contempo di fare anche immagine...ma questo non esiste. Inoltre abusi di collaborazione tra designer e stilisti, come dicevamo prima. Abuso della potenza dell’immagine, io dico sempre “la moda è come un tavolo a 4 gambe, ogni gamba ha il suo ruolo”: immagine, prodotto, marketing, commercio. Se una di queste gambe non è uguale all’altra, il tavolo non sta dritto. Ora c’è un re-setting, un ritorno alla misura: come una slot machine che fa “beeeng” e tutto cade a terra. Io non so dove andremo, ma so dove siamo finiti: siamo finiti oltre.
Io credo che gli anni 0 di cui qualcuno cantava: "cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di anni zero", siano stati il nuovo inizio della moda. Per la prima volta ho davvero visto una libertà nel potersi vestire. L'unica similitudine potrebbe essere con il movimento hippie degli anni 60, pur essendo diventato moda lui stesso. Degli anni 0 non riesco a dare una linea comune che accomuni la moda di dieci anni. L'aderente? Forse, il tutto reso scheletrico, ma a parte questo? è stato un momento dove il vintage, l'usato è tornato di voga, un modo per non buttare via nulla e un modo per riapprezzare le radici. Un modo, a volte, per trovare un nostro gusto in un momento della moda che non lo offre. è stata la decade del trasandato, della libertà di poter apparire un barbone, se ti andava. Negli anni 0 ognuno è stato stilista di sè stesso. è stata la decade dove sono diventati importanti certi stilisti. Per me gli anni 0, sono stati fighi, anche se non li potremo raccontare.

Perché le donne che lavorano nella moda sono sempre acide?
Forse perché è una questione di dipendenza. Le donne della moda dipendono dai vestiti come i tossici dalla droga. Tutte noi vogliamo un vestito, è una febbre…
E quindi c’è astinenza?
E l’astinenza crea acidità. Come nei tossici e io sono la prima.
Le donne della moda non sono acide per dipendenza. Le donne della moda sono acide per INdipendenza. Per la prima volta sono davvero le protagoniste di un settore in cui nessuno può competere con loro stesse. La moda è donna, la moda è donna e gay. L'acidità deriva dal sapere che nessuno può dirle come fare il proprio lavoro, sono donne con le palle e donne che non sono schiave degli uomini, almeno che non si chiamino Dolce&Gabbana o Valentino. Penso che la loro astinenza dai vestiti non sia di per sè radicata nei vestiti stessi, è radicata nella società, nell'apparire. Io indosso dei vestiti che mi piacciono e mi fanno sentire bello, quindi potrei tenere su quelli tutto il tempo, ma no! Devo cambiarmi d'abito perchè è così. Non sono mai andato al liceo per due giorni di fila nemmeno con lo stesso paio di jeans, credo me l'abbia insegnato la Carol più che la vita stessa. Però è vero, indipendentemente da dove nasca il bisogno, se si inizia, non si sarà mai sazi. La mia visione è poi distorta, io non voglio abiti firmati a tutti i costi, io voglio solo tanti vestiti da intercambiare, io sono la Barbie di me stesso. Preferisco, a una giacca firmata da 300€, rifarmi tutto il gurdaroba in un negozio vintage dove ci sono abiti e accessori a 3€, se sai portare le cose, nessuno saprà se è firmata o meno.

Nella moda ci sono uomini eterosessuali?
Quei pochi che ci sono, sono quelli che non lo sanno di essere gay. Diffidate degli eterosessuali che lavorano nella moda: non ve la stanno raccontando giusta.
Questo è per voi, ragazze, e sapete a chi mi riferisco. Mi sembrava strano che in un'università di moda ci fossero tutti quegli etero.

I gay hanno una marcia in più nel mondo dell’immagine?
Sicuro. Quello che accomuna le donne della moda ai gay della moda è questa tossicità. È una cosa femminile, una tossicità per l’immagine, per l’apparire: ma come tutte le cose tossiche, più ne hai nelle vene, più sei intossicato. Attenzione alla misura, quindi.
Io non credo che sta Anna colga a pieno il senso delle domande. Io avrei risposto: I gay non hanno una marcia in più, solo hanno la fortuna di appartenere ad un grosso clichè. I gay, sanno vestire una donna, sanno cosa piace. I gay spendono semplicemente 5 minuti della loro vita, come minimo, ad informarsi su cosa va di moda, l'unica differenza con gli uomini etero.

Tu l’hai passata questa misura?
Ma certo. Io sono nel tunnel. C’è questa bellissima fiaba “Le scarpette rosse” dove si racconta questa dipendenza benissimo. Una bambina balla con queste scarpette rosse, fatte in casa perché non aveva soldi, erano bellissime e tutti dicevano WOW, che belle scarpette rosse. Quindi lei diventa famosa per queste scarpette rosse e perde il senso della misura, comincia a farle tutte luccicanti e magiche, ma queste scarpette poi iniziano a camminare troppo veloci, finché la bambina si schianta contro un albero.
Le fiabe sono tutte una droga, una grande bugia. Ti drogano di bugie in attesa della speranza. Anche se credo che la fiaba che renda meglio il concetto sia la sirenetta. Lei è stanca di quello che ha, una sola coda che non può intercambiare mai allora decide di andare nel mondo degli umani dove le ragazze hanno suntuosi abiti colorati, ma il prezzo da pagare è imparare a stare sulle gambe che ad ogni passo è come avere 100 coltelli nella carne, è come imparare a camminare sui tacchi. Ma la giovane creatura del mare ne vuole sempre di più, vuole anche l'amore, non si accontenta più dei vestiti cheap di Zara, punta alle grandi firme, quelle che pochi si possono permettere e quando star per arrivarci? Muore. Schiuma del mare.
Intervista tratta da:
http://www.gay.tv/articolo/3/10516/Anna-Dello-Russo--intervista-stupenda
XOXO
E.

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