24/02/10

Swallo(ve)w

Pensavo fosse nella natura umana, davvero. Pensavo fosse automatico e normale come la mia tenenza a infilare prima la scarpa, la gamba dei jeans e la calza destra. Pensavo davvero che l'uomo avesse la tendenza a fuggire. Fuggiamo da tutto. Le responsabilità. L'amore. I problemi. Il freddo invernale. A volte fuggiamo per sempre, a volte ci torniamo sopra. Perchè alla fine siamo tutti un pò uccelli dentro. Migriamo al caldo tropicale quando qui arriva il freddo, siamo le rondini che segnano la primavera. Perchè prima o poi torniamo sempre, o no? Ero davvero convinto che se nasci in un piccolo paesino poi avrai, per forza, la necessità di fuggire. Pensavo che a nessuno piacesse baciare ragazzi che molte altre hanno già baciato, perchè il mercato non è molto vasto in un paesino. Pensavo che la tranquillità del nulla non fosse che il riflesso della vita frenetica che ti può aspettare in grandi città dove non sei nessuno e dove puoi essere chi vuoi. Pensavo che il nulla non fosse altro che la punizione per una qualche colpa passata. Eppure c'è chi sta bene in un paesino, che alle grandi città dice no, troppo fumo, inquinamento, troppo stress e caos. E se ci sentiamo destinati ad una grande città? Allora penso che siamo sempre uccelli, in trappola. Come quegli uccellini che in gabbia pensiamo ci stiano stretti ma se lasciati in balia della natura moriranno subito, siamo in una gabbia dentro una gabbia? Perchè, a mio avviso, a volte ci piace solo lagnarci. Vogliamo l'uomo che non c'è e la città che non abbiamo, ma quando siamo li per conquistarla, alla fine il paesino ci sta bene. Continuo a pensare che i paesini siano l'eco di qualcosa di più divertente. Mi chiedo se un ragazzo spostato in una grande città, conosciuta la vita, sarebbe una rondine o lascerebbe la gabbietta per sempre e si stanzierebbe lì, affrontando anche il freddo dell'inverno. Nasciamo in corpi sbagliati, sessi sbagliati, città sbagliate e nazioni sbagliate, mi chiedo se Dio sia solo sbadato o ci voglia insegnare qualcosa. Teniamo i nostri uccellini da compagnia in gabbia perchè li amiamo o perchè ci annoiamo? Credo che alla fine di tutto l'uomo possa dividersi in due categorie delineate da una sottile linea di confine. La prima, è la noia. La seconda, la voglia di vivere, l'ottimismo. E mi chiedo, camminando su quella linea, incessantemente, quand'è che smettiamo di essere annoiati o eternamente ottimisti? Forse l'uomo non fugge davvero, forse l'uomo ha semplicemente la tendenza a farsi del male.

XOXO
E.

1 commento:

  1. ciao, ho letto la tua intervista su modà e son venuta a dare un'occhiata al blog.
    In particolare sento la necessità di commentare quanto hai scritto qui perchè sono pienamente daccordo. Io abito in un paesino e da sempre sogno la città..Ma è anche vero che quando sono stata ad un passo dal realizzare il mio "sogno" forse troppo spaventata mi sono fermata, o forse mi hanno fermata molte altre cose..
    comunque è vero..ci piace lagnare =)

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