14/06/10

Permis de conduire ma vie.

Al principio avevo un autista di famiglia che mi portava in giro senza problemi, era li per quello. Poi sono arrivati i 18 anni. Come tutti dicono, nulla di speciale. Nessun magico dono, nessun cambiamento visibile, soprattutto nessuna responsabilità tangibile. Solo tanti potrei in più. Sarà che sono del capricorno, sarà che sono fortunato ma quello che volevo fare l'ho sempre fatto. Chiamatelo destino, testardaggine o semplicemente soldi. Ho cercato ad ogni modo di ritardare i fottuti 18, mai voluti e mai cercati. Tutti che li spasmano in cerca di un senso di maturità. Sono come alle elementare la carta cromata di Zapdos, chi cazzo la voleva? Io avevo Cleffa, per di più cromato, e Jigglypuff ed ero a posto. Poi per qualche motivo mamma e papà hanno inziato a volere che facessi la patente. La patente?! Non ci sono portato e fa molto maschio. Ergo eviterei. Poi sono arrivati i 19. I diciannove si sono portati via la maturità, la scuola e ogni possibile impegno lasciandomi nella noia, quindi mi hanno tolto ogni possibile scusa per rimandare l'impresa. A 19 anni mi sono iscritto. Il lunedì 8 Febbraio 2010. E ci sono ancora dietro eh, non che mi abbia fretta di prenderla, la patente. Ho superato la teoria. Dalle lezioni del signor Valerio che Valerio non si chiama ho imparato che me lo sarei scopato alla grande, che un albanese ci ha provato con me e che io non ci capisco nulla di motori, precedenze e documenti della macchina. Ma l'ho superata, senza neanche un pompino a nessuno, anche perchè la tipa dell'esame era una lei, una lei con i pantaloni così aderenti che le facevano lo zoccolo di cammello. Presente, vero? Ora mancano solo due glec ad avere sta tesserina rosa. Se teniamo che una ha 17 anni, l'altra, che sarei io, dovrebbe darsi na mossa. Ed ora siamo alla guide. Perchè sto scoprendo che forse c'è più di quel che pensavo di me nel guidare. Ogni giorno ne scopro una. La prima volta ero li che aspettavo di salire in macchina e fumavo una sigaretta. Con me in macchina ci sarebbe stato anche l'albanese famoso. Mi avvicino con ancora 4 tiri da fare e aspetto. Poi lui si decide ad andare e apre lo sportello. Io dico: "No no" e gli mostro la sigaretta. Aspetta fermo. Allorchè butto la sigaretta per cortesia e gli indico di salire. Lui: "No, prima tu" e mi tiene lo sportello aperto e sorride. Salgo. Aspetto che si sieda di fianco a me ma no, chiude la portiera e va dall'altra parte. Ha chiuso la portiera e io ho chiuso con lui. Non che fosse mai iniziata nulla, ma la G ha notato come io abbia attentamento evitato un ragazzo che per la prima volta mi ha trattato in modo romantico, troppo, e gentile. Ho sempre evitato quelli facili da avere, quelli carini nei modi e quelli gay. La mia vita la voglio complicata, grazie. A metà tra un sudoku difficoltà 5 faccine e una partita a risiko. Ho notato che sono bravo a frenare ma non a partire. Sono stato bravo a chiudere alcune amicizia lunghe una vita, lunghe tanto tempo insieme e tante belle cose insieme. Ho frenato perchè stavamo andando troppo piano ultimamente e altre perchè stavamo andando troppo forte, così forte da perdere il controllo del mezzo. Ma ho sempre qualche difficoltà a partire. Quello strano gioco di piede frizione-accelleratore. Ed oggi la signora con la tinta oscena che fa le guide ce le aveva girate per conto suo e aggrediva me. Se ti agiti, influenzi me che poi è un casino perchè ce l'ho io il comando della macchina, tu dal tuo posto affianco puoi solo gestire le mie decisioni. E tra le tante cose si lamenta che io non so girare a sinistra. Partendo dal presupposto che le mie capacità di svoltare a destra sono pari a quelle di sinistra, non vedo come possa sbagliare una cosa tanto facile. Però non so, eh.. Prendo la curve di sinistra troppo strette, che quasi sfioro l'ostacolo, il muro o il marciapiede e come sempre sbatto contro qualcosa. Ci sbatto con il muso, che magari neanche dopo capisco lo sbaglio. Forse doveva succedere e bona, cosa potevo farci io? E poi ci sono le marce. Ora so infilarle bene, vanno da sole, devi solo seguirle. Mi chiedo se le marce non siano come le idee, se funzionano devi solo seguirle. Se non vanno, la macchina ti si spegne o il motore raschia, allora tu guardi il cambio e la tipa ti urla di non farlo e tu non sai che cazzo fare. Guidare è un po' come la vita. Dicevano pure che la vita è un percorso, bisogno godersi il viaggio, o qualcosa del genere. Bene. Io son felice che in una sola macchina ci siano almeno 3 specchi tutti per me.

Che poi la tipa delle guide ha notato che una lieve difficoltà a decifrare le parole destra e sinistra. E quando mi fa: Facciamo così, sinistra cuore, destra io. Ho capito che i suoi consigli sono come i miei, da evitare accuratamente. Dov'è il nesso tra le due cose?! Lo sanno tutti che se vuoi che io capisca ste cose devi dire: Mano con cui scrivi, mano con cui non scrivi. E soprattutto non mi piace seguire il cuore, quindi non ti lamentare se poi non metto la freccia o invece di svoltare vado dritto, al massimo vado in culo a quello davanti.

XOXO
E.

2 commenti: