11/10/09

Eph also means: see ya JJ(erk).

Qualcuno mi aveva dato un manuale di istruzioni, o almeno dei suggerimenti.
Mi sono impegnato a seguirli, lo giuro. Ma alla fine serata, chiudendo lo sportello dell’auto ho chiuso con lui. è stato il nostro primo appuntamento. Era l’amico di un tipo per cui avevo una mezza cotta, mai visto. Pensavo fosse figo, pensavo male. Uscendo con lui mi era sembrato di uscire con la mia famiglia, come se fosse una di quelle cene in cui ci si riunisce tutti. Era grasso come il nonno, forse di più. Mangiava come lo zio, con il mignolo alto. Sbavava dietro a tutti i maschi, come me. Ma poi mi presenta il suo amico. Il nome non me lo ricordo neanche ora, l’ho sempre chiamato JJ, credo che il nome derivasse dal modo in cui l’avevo salvato sul cellulare. In quel che fu il primo incontro ci siam visti al bar, quello di fronte a scuola. Io, lui, la “mia famiglia al completo” una tipa che pensavo fosse un lui ed un ragazzetto timido, quelli con i problemi di acne ancora a 21 anni. Dio salvi la sua pelle. Mi presento li e mi fan sedere vicino a JJ. Poi noto che la sua colazione era brioches e sambuca. “Bevi un pò” “No, no grazie. Ho già fatto colazione”, avevo lo stomaco vuoto e non avevo intenzione di riempirlo con dell’alcol che era diventato bianco bianco per una qualche reazione chimica a me ignota. Preferisco mandar giù altro di bianco bianco. Ci alziamo e andiamo in centro, tutti e 5. In negozi osceni, perché il buon gusto dovevo immaginare non fosse amico di uno che si chiama JJ. Fa scegliere a me un paio di jeans, per carineria. Scelgo quelli neri, aderenti. Si prova quelli viola, aderenti. Va beh. Continua il nostro giro e scopro che ha problemi di schiena quindi niente pantaloni stretti in vita. Ha una bocca strana, cosa che non ci voleva molto a scoprire, sarebbe bastato guardarlo in faccia, e che porta mutande ascellari. Con quello mi perde 50 punti. Quasi quasi incomincio a pensare al ragazzino acne che sta zitto, sempre. Ha due band, continua ad informarmi, una fa un genere che mi fa schifo, l’altra un genere che non ho neanche mai sentito, ma mia farà schifo. Alla notizia che vuole i capelli fino alle spalle mi rassegno. Però ha qualcosa che mi piace. E non è l’altezza. Punto sulla mia voglia di limonare. Lo lascio alla macchina e parte. Nessun bacio, nessuna stretta di mano e soprattutto nessun vediamoci ancora. Non so se essere deluso o no. “Grazie dado, è stato bellissimo oggi *-* ” Ommerda. Usciamo anche due giorni più avanti e mi porta al cinema. Sala piena, perfetto, nessun limone, se proprio devo almeno limono! Mannò. Il film inizia, il film continua, il film sta per finire e lui contorcendosi mi accarezza la mano. Incomincio a ridere, credo solo dentro di me. Usciamo e decido di andare a vedere le stelle in cielo, mi insegnerà le costellazioni che sa. Orione e Andromeda. Che poi io ci vedevo una macchina del caffè. Non mi bacia. Gli chiedo se non lo fa perché è timido o perché non vuole. La prima. Si attacca. E limone sia. Andiamo perché mio papà mi è venuto a prendere al bar della G, tipo un’ora fa. Andando mi azzardo a dire (l’avessi mai fatto!) “E anche sta volta mi son beccato uno tonto” nella mia testa era una frase come un’altra, anche carina, l’ho detta col sorriso! Cosa dovuta alla sua capacità di limonarmi alla grande. Lui se la prende. Mi tiene il muso. Gli chiedo cos’abbia fatto, me lo confessa. Metto una mano per far pace e lui me la toglie “Perché?” “Non mi piacciono molto le seghe, come lo maneggio io, nessuno.” “Oh c’è papà. Notte”. Chiudendo lo sportello, è finita.Mi chiedo ancora se io abbia una radar per certe gente o è solo fortuna.
Ma soprattutto la vera domanda è: C’è, davvero, qualcuno che dice “Maneggiare il mio coso?!”
E ricordati di:
XOXO
E.

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