26/10/09

Paparazzi.

Ogni cellulare di nuova generazione ha l'accesso ad internet ma soprattutto l'accesso a Facebook. Sembra che le persone non possano farne più a meno, un po' come un accessorio di moda, che se non hai sei sfigato. A facebook si affianca Twitter. 140 caratteri per post. 140 caratteri che ti costringono a messaggi striminziti con scritto: vado dal lattaio. Assolutamente inutili, assolutamente indispensabili. Ma la cosa che più mi affascina è che, soprattutto l'ultimo, non è una cosa comune a pochi, anche i divi di Hollywood, le piccole star di Disney Channel ne sono vittime. La povera Miley si è dovuta cancellare per la troppa gelosia del nuovo fidanzato. Certo è che ci spiano, ci seguono ovunque andiamo, ci mettono alla berlina quando siamo ubriachi e con gli occhi pesti, sanno se siamo single e chi sono i nostri amici: sono loro, i nuovi, temibili paparazzi? E' l'evoluzione suprema del gossip, elevata a forma d'arte quotidiana, è l'apoteosi del farsi i fatti altrui, è come avere Novella 2000 costantemente aggiornata in tempo reale. Siamo vittime, complici e carnefici, e non possiamo farne a meno: è lo scotto da pagare per l'abbonamento giornaliero ai pettegolezzi del nostro piccolo villaggio globale. E in fondo, ammettiamolo, non ci dispiace neanche troppo: avremo pure un po' meno privacy, ma in fondo, se loro sono i paparazzi, noi siamo le star. Perchè l'importante è che se ne parli, non importa come. L'importante è essere taggati.
XOXO
E.

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